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CAPITOLO QUARTO
Terremoti nel secolo decimottavo
109. — A. 1702, 18 ottobre: alle 7.½™ circa. - Forte scossa a Norcia, leggera a Roma, 3°*. - La scossa fu avvertita dal Baglivi, che ne parla così: « Die 18 octobris, idest die Festo S. Lucae eiusdem onai (1702) hora 14. circiter auditus est Romae levis terraemotus. Ipse, quoniam solus in cubili eram, facile animadverti terraemotum fuisse, quem animadverterunt et alii, qui non erant distracti a negotiis; fuitque Coelo sereno... Eodem die terraemotus idem auditus fuit Nursiae ».
110. — A. 1703, 14 gennaio: verso le 19.½™. - Terremoto disastrosissimo a Norcia, fortissimo nel Lazio, 7°*. – Per Roma ecco la descrizione del Baglivi: « Sub novi an. 1703. : «ingressum Austri adhuc flabant; et semper cum pluviis fere quotidianis conjuncti. Cum derepente die 14. Januarii. hora secunda circiter noctis. Roma, fortiter tremuit, Civesque deterriti hoc novo spectaculo, plures ex iis qui nobiles sunt ea nocte per campos, et apertas plateas in rhoedis (sic) dormiere. Pluviae ingentes eo die cecidere cum ventis nimium furentibus: et paulo ante terraemotum praecessit ventus furibundus, deinde successit domorum succussio. Fuit hic terraemotus de genere eorum, quem dicunt tremorem, seu succussionem, et duravit tantum temporis, quantum impenditur ad binas salutationes angelicas recitandas; tota illa nocte furebant venti, et pluvia; mane lucescente audivimus nullum cecidisse aedificium, neque unum quidem periisse Civem. Catenae ferreae, quibus fulciebatur magna Domus, et Aula Capitolii ruptae fuerunt ea nocte vi terraemotus, et quainplurima aedificia rimas in muris passa sunt ».
Il Chracas aggiunge che: « tremò, o come veramente fu, ondeggiò la terra, movendosi per lo spazio di un miserere da mezzogiorno a tramontana si spaventevolmente, e con tanto impeto, che da se stesse suonarono in alcune Torri le campane, ancoraché grandi, onde tutti fortemente ne restarono sbigottiti ». (1).
Per Velletri il cronista Pellicani cosi narra: « Alli quattordici di gennaro giorno di domenica sù l'una ora e tre
quarti della notte (e poco prima del suono universale delle campane, che cominciò in quella sera, e continuò per molto tempo, ordinato alle due ore da n. s. papa Clemente undecimo per intercedere colle preghiere da Dio la pace tra' prencipi cristiani) si sentì la prima scossa, con due altre successivamente reiterate, di un sensibile terremoto, che rovinò Norcia e i suoi contadi ». (2)
111 — A. 1703, 16 gennaio: alle 12.½™. - Scossa rovinosa ad Aquila e a Norcia, leggera nel Lazio, 3°*. - Dal Baglivi: « Die 16 ejusdem mensis, hora 21. denuo tremuit, sed leviter Roma ».
Così pure a Velletri, come scrive il Pellicani: « Alli sedici detto reiterò altra scossa ».
(1) Racconto istorico de terremoti sentiti in Roma... Dato in luce da Lucantonio Chracas ...Roma, per Giuseppe de Martijs M.DCC.IV
(2) Dal ms. Memorie di Giovanni Domenico Pellicani (1703-1741) nella "Collezione Veliterna della Biblioteca" comunale di Velletri. K. VI. 26.
112. — A. 1703, 2 febbraio: alle 11.¾™. - Terremoto disastrosissimo ad Aquila, rovinoso nel Lazio, 8°. - Racconta il Baglivi: « Cum cives quotidie in operibus pietatis exercerentur, ac pene securi viverent de praeterita calamitate, en quod repentino tacta fulmine Roma, idest die 2. Februarii hora 18. graviori, vehementiorique concussa terraemotu parum abfuit quin procumberet, et Posteris Dominam Gentium lapidum acervus indicaret. Coelo ridente, et sereno quatiebatur Roma. Quirites inopinato percussi malo, moesti, pallidi, trementes, horrore pleni, et calamitati Urbis Deo dilectissimae illacrymantes, in fora, plaieas, campos, vicinas villas turmatim confugiebant; ibidemque per plures dies sub tabulatis vel ex tela cereis pigmentis oblinita factis domibus sive potius speluncis, aut Pastorum tugariis dormivere ».
E prosegue: « ... deinde statim ex undulatione domorum animadverterunt vertiginem a terraemotu asse, ut praecipue mihi accidit in Basilica SS. duodecim Apostolorum via Quirinali, cuius Basilicae campanariam Turrim altam nimis ac solidam, undulare hinc inde ad latera vidimus, ut arbores solent vento motae, nec desiit undulatio. nisi elaprso semiquadrante horae cireiter (1) Eodem momento secundi terraemotus referunt mare Latinum ad Tyberis Ostia prope Portum per paucos passus a litore recessisse: eodem quoque terremotus momento Tyberis aquae prope otium ejusdem ad mare depressae in alveo sunt, et paulo post denuo elatae ».
(1) Questa doppia oscillazione delle torri e degli obelischi, tante volte osservata, deve ritenersi come fenomeno puramente ottico di rifrazione luminosa, dovuto al passaggio delle onde aeree che derivano dalle vibrazioni del suolo, appunto come avviene nella scintillazione delle stelle. Non è cosa possibile che un'alta torre oscilli come un albero urtato dal vento, restando intera o almeno senza lesioni traversali.
- Il suono poi delle campane deve dipendere dalla lunghezza del battaglio, che può oscillare o non oscillare notevolmente, secondochè il numero delle sue oscillazioni pendolari è in rapporto semplice più o meno giusto col numero
degli impulsi ricevuti.
Ecco perché nei forti terremoti alcune campane suonano ed altre no. La medesima avvertenza vale pei campanelli sorretti da molle: e in questo caso deve ancora considerarsi in qual piano verticale la molla può oscillare più facilmente rispetto alla direzione della scossa. Quindi per le scosse sussultorie il numero dei campanelli che suonano deve essere più grande. Tutte conseguenze della legge annunciata dal barnabita P. Cavalieri.
In molti pozzi di Roma variò il livello dell'acqua, innalzandosi ed abbassandosi, con frequente sviluppo di bolle gassose. In più luoghi si sparse un forte odore di acido solfidrico.
« Die tertia Februarii, idest post secundum terraemotum, duo agricolae camporum fossores, cum terrae fodiendae inc umberent, tam foetidus ingrati, sulphureique odoris halitus exhaladat ab ea recens effossa, ut capitis dolore, gravitate, ac vertigine correpti, domum statim reverti necessarium eis fuit: idque sibi accidisse in agris extra portam Latinam sancte affirmarunt ».
A Roma ed altrove, dopo il terremoto, si udirono rombi
secchi sotterranei, come colpi di fucile. Varie cupole fessurate, qualche catena spezzata, moltissime case cosi lesionate
da minacciare rovina. « Fere bis mille usque ad hanc diem trabibus sustentantur, ne corruant ».
Il Moroni dice che nel Colosseo cadde « un arco del secondo ordine verso occidente ».
A Velletri la scossa fu meno violenta, cioè, presso a poco come quella del 14 gennaio secondo il Pellicani. « Alli due febbraro, giorno della purificazione di Maria vergine, verso le diciotto ore, altro quanto il primo forte terremoto aumentò il terrore a Velletri, et alle altre città, e rovinò l'Aquila e suo stato, che poco men che tutta precipitata a terra lasciò piangere a i rimasti cittadini la devastazione dei palaggi e la perdita delle ricchezze ».
113. — A. 1073, 3 febbraio: verso le 15™. - Scossa leggera a Roma, 3°. - Ancora il Baglivi: « Die 3 februarii hora circiter 21. denuo leviter succussa est Urbs: ab illa die usque ad 25. qua scribo fere quotidie terra, licet leviter, semel, bis, aut pluries tremuit ».
Il Pellicani non parla particolarmente di questa scossa, ma dice in generale: « Non è d'uuopo (sic) esprimere tutte le altre scosse sentite de' tremuoti, perché basta il dire, che in tutto l'anno, e sino al mese di decembre non cessò mai, specialmente nell'Aquila e Norcia il tremito de la terra, assegnando per cagione di questi terremoti l'astrologi, e meglio il famoso Albizzini fiorentino nel suo libretto astrologico (che
girava giornalmente per le mani di tutti per vedere che giorno tornava il tremoto per anticipare il ritiro alle capanne) la congiuntione massima di tre stelle regie, che rarissima, ma con pessimi influssi suole accadere, successa appunto in questo anno alli quattordici di Gennaro ».
Anche il Baglivi, da buon cronista, riferisce gli studi degli astrologi sulle congiunzioni dei tre pianeti esterni (Marte, Giove e Saturno) e sulle loro successive posizioni nel cielo. Ma, da buon critico, conclude: « Hic fuit trium superiorum Planetarum his diebus aspectus, et celebris, ne dicam memorabilis, initio saeculi infelicissimi, tot ante annis praevisa conjunctio. Astrorum periti multa circa huiusmodi conjunctiones, eorumque eventus fabulantur ».
Rispetto alle repliche delle scosse nel Lazio il Baglivi conferma le notizie generali scritte dal Pellicani: « Quotidie Romam nuncius venit urbes finitimas adhuc etiam tremere, tremoremque veluti vagando modo hanc, modo illam corripere ».
E nello stesso tempo avvenivano altri importanti fenomeni.
Trascrivo la descrizione dei principali.
« Frequentissime sentiebatur sub terra bombilus quidam, sive sonitus, veluti bombardarum, qui praecedebat, et comitabatur Terraemotum.
« Saepe sentiebatur hic bombilus subterraneus in montanis locis, nec eodem tempore in campestribus succedebat terraemotus.
« Sibilus ingens, nec unquam auditus ventorum, et improvisa eorumdem cessatio, proximum terraemotum minatus est.
« Sereno coelo, et aere placido aliquando, noctu praesertim reboatus auditi fuere ad instar bombardarum explosarum, quibus succedebant venti validissimi. (1)
(l) Qaesti fenomeni sono da aggiungere ai molti altri da me raccolti recentemente nella nota che ha per titolo: "Di alcuni rumori problematici nell'aria e nel
suolo". Roma, 1906.
« Stridor Gallinarum, et Anserum, tam diu, quam noctu. et nimia avium in caveis pervolitatio, fremitus Equorum, Bovum, aliorum Quadrupedum, nisusque illorum ad evadenda ligamina, ac extemporaneus canum latratus, futuri terraemotus signum fuerunt: nec non etiam Columbarum a columbariis discessus...
« Saepissime terrae tremorem praecedebat fremitus quidam ventorum, absque eo quod ne folium arborum moveretur.
« Istae sunt tutiores observationes, quamvis aliquando observaverim, quod aquam turbidam, et veluti serosam e puteis hauriendo, fuit terraemotus signum. A die secunda Februarii usque ad dimidium Maij, ubi aquae in puteis turbatae erant, ibidem fere quotidie terra tremebat. Aquae postmodum clariores evasere.
« Singula haac observata sunt a peritissimis, et fide dignis viris Spoleti, Nursiae, Interamnii. et in reliquis Umbriae Urbibus, aliisque Latio et Romae finitimis; in quibus viguerunt hoc anno, et adhuc etiam vigunt terraemotus ».
Le altre scosse più notevoli dello stesso anno 1703 furono le seguenti:
114. — A. 1703, 15 fabbraio: verso ora 1™. - Scossa rovinosa a Rieti, forte a Roma, 5°*. - A Rieti le scosse si ripeterono per quattro giorni (Dal Baratta).
115. — A. 1703, 25 febbraio: verso sera. - Scossa fortissima a Norcia, forte a Roma, 5°*, (Dal Baratta).
116. — A. 1703, 21 marzo. - Scossa forte nel Lazio, 5-6°,- A Frascati, Albano, Castelgandolfo ed altri paesi più forte
che a Roma (dal Mercalli).
117. — A. 1703, 27 marzo. - Scossa rovinosa ad Aquila, forte a Roma, 6°* - Dal Baratta.
118. — A. 1703, 31 marzo: prima di mezzodì. - Alcune scosse mediocri ad Aquila e a Roma, 4°*. (dal Mercalli).
119. — A, 1703, 8 aprile ore 18-19™. - Alcune scosse mediocri a Roma, 4°, (dal Mercalli).
120. — A. 1703, 18 aprile: 8.¼™ . - Scossa forte a Roma, 6° - Dal Baglivi: « 18 Aprilis eiusdem anni; quo die dum Pascha celebraretur mane hora 13. circiter Italica terra tremuit, sed non ita vehementer ut ante bis fecerat, verum cum civium moerore, terroreque ». (1)
(1) George Baglivi "De progressione Romani Terraemotus ab anno MDCCIII ad annus MDCCV"
121. — A. 1703, 24 maggio: 21™. - Scossa ad Aquila, mediocre a Roma, 4°*. - Dal Mercalli.
122. — A, 1703, 26 maggio: ora 1™. - Scossa fortissima a Roma, 7°. - Dal Baglivi:
« Denique die 25 Maji hora quinta noctis, id est 5. ab occasu solis, dicto anno, ultimus auditus est terraemotus, isque profecto veliemens, succutiens, et fere accedens ad illum diei 2. Februarii MDCCIII. ut ipse, qui domi eram, servo prae metu jam fugere incipiente, observavi. Ab hoc tempore usque ad praesentam lanuorii mensem anni MDCCV. non est alius, saltem vehemens atque publicus, Romae observatus terraemotus ».
123. — A. 1703, decembre. - Scosse rovinose nell'Umbria, mediocri nel Lazio: 4°*. - Dal Mercalli: « Nel mese a Terni, Spoleto, Narni, Norcia, alcune scosse rovinose, sentite a Napoli e Milano ». Quindi anche nel Lazio, come dice il Pellicani.
Per tutto l'anno seguente non si ha alcuna notizia di scosse.
124. — A. 1705, 21 gennaio: verso le 2.½™. - Scossa mediocre a Roma, 4°. - Dal Baglivi:
« Qua nocte (20-21) levis est auditus Romae tarraemotus a plurimis civibus, potissimum hora 9. ab occasu solis ».
125. — A. 1706, 3 novembre: 14.¼™. - Terremoto disastrosissimo nell'Abruzzo, fortissimo a Roma, 7°*. - Dal Baratta:
« Le scosse principali furono due: la prima, la maggiore, avvenne a ore 21 del 3 novembre, l'altra a ore 3 circa della notte (20.15)...
A Roma il terremoto fu pure, come nota il Gagliardi ("Dell'Inferno istruito" Roma 1720) sentito con maggiore spavento che danno ».
126. — A. 1712, inverno. - Scossa fortissima a Roma, 7°. - Dal Baratta: « Seguendo Von Hoff, il Perrey dice che sul principio dell'anno si sentì a Roma una scossa che fece rovesciare una volta, nel Seminario Romano ».
127. — A. 1719, 29 giugno: verso le ore 7™ - Scossa rovinosa a Norcia, leggera a Roma, 3°*. «. Dopo le ore 10.½™.... fu qui sentita, una piccola scossa di terremoto che durò per lo spazio di una "Ave Maria", e si è poi inteso che fu più gagliardamente fatta sentire a Rieti, Spoletti, Foligno ed altri luoghi circomvicini e che in Norcia e suo contado abbi fatto cadere alcune case con morte di molti » (da "Notizie" del conte Malvasia).
128. - A. 1719, 16 novembre: ore 13™. - Scossa mediocre a Velletri, 4°. - Così il Pellicani:
« Si sono intese in questo anno piccole scosse di terremoto sentite da pochi, ma il dì 16 novembre circa ore 20. fu scossa sensibile a tutti ».
129. — A. 1719, 17 novembre: ore 1™. - Scossa forte a Velletri e vicinanze, 5°. - Il medesimo cronista prosegue: « E la notte seguente furono più scosse, ma precisamente quella circa le otto ore fu di considerazione, tantoché svegliò molti che dormivano. Né questa città, né altri luoghi riceverono per grazia di Dio alcun danno ».
130. — A. 1728, 19 maggio: ore 5™ circa. - Scossa mediocre a Frascati, 4°. - Dalle "Notizie" del Malvasia: « Si è saputo che mercoledì alle ore 9 si è intesa in Frascati una piccola scossa di terremoto che pose spavento a tutti quei signori che stavano in villeggiatura » (pag. 192, n. 114).
131. — A. 1729, 11 luglio: ore 1. - Scossa mediocre a Velletri, 4°. - Dal Pellicani: « Alli 10 di detto mese di luglio ad ore 6 della notte seguente s'intese una scossa di terremoto ».
132. — A. 1729, 12 luglio; 10.¼™. - Altra scossa mediocre a Velletri, 4°. - Il cronista prosegue: « Et alli 12 ad ore 14.¼™ ripetè un'altra scossa benché senza alcun danno, ma non senza gran timore ».
133. — A. 1730, 12 maggio: ore 6™. - Terremoto disastrosissimo a Norcia, mediocre a Roma, 4°*. - Il Mercalli dice che la scossa principale fu avvertita a Roma e a Tivoli. Pare che a Velletri fosse leggerissima o quasi insensibile, perché il Pellicani parla solo di Norcia: « Alli 12 Maggio ore 10 fu il terremoto in Norcia ove morirno da 300 persone, perché l'altre erano andate in campagna, o fuori di casa, e caderno tutte le Chiese e case a riserva di poche malconcie dalla scossa ».
134. — A. 1730, 18 maggio; ore 1.¾™. - Scossa mediocre a Roma, 4°. - Dalle "Notizie" del Malvasia: « Roma, 21. Giovedì verso le 6 della notte si intese una scossa di terremoto».
135. — A. 1730, 19 maggio: 5.¾™. - Scossa mediocre a Roma, 4°. - La stessa notizia prosegue dicendo che la scossa « replicò alle 10 della mattina del venerdì ».
136. — A. 1730, 29 maggio: ore 13™. - Scossa leggera a Roma, 3°. - Nella "Notizie" seguente, che riguarda il terremoto del 12 ed ha la data del 30; è detto: « Lunedi alle ore 17 replicò qui altra volta piccola scossa ».
136. — A. 1731, 10 febbraio. - Scosse mediocri a Tivoli, 4°. - Dalle "Notizie" medesime: « Roma, 17 febbraio. Da Tivoli sentesi che nello scorso sabato vi fu una scossa di terremoto che replicò due volte nella notte, senza alcun danno ».
137. — A. 1731, 20 marzo: 4.¼™. — Terremoto disastrosissimo a Foggia, fortissimo a Roma, 7°* - "Notizia" del Malvasia: « Roma 20 marzo. Nella notte passata sulle ore 9.15 si senti in questa capitale e vicinanze il terremoto che cominciò con rimbalzo della terra e con forti scosse, numerandosi per le tre mutazioni fatte il tempo quasi di un Miserere che pose in timore tutto questo popolo che usci dalle case ed entrò nelle chiese che furono subito aperte, ove tutti dimandavano perdono e misericordia a Sua Divina Maestà, lo spavento concepitosi è grande ».
138. — A. 1732, 29 novembre: 6.½™. - Terremoto disastroso in provincia di Avellino, mediocre a Roma, 4°*. - Dalle "Notizie" sopradette: « Roma 29 novemdre. Questa mattiua alle ore 13.15 si è intesa una scossa di terremoto senza danno, dubitandosi che sia stato di consenso, giacché non si è sentita alcuna replica ».
139. A. 1735, 7 febbraio: 5.½™. - Scossa leggera a Roma, 3°. - Dalle "Notizie" medesime: « Roma, 9 febbraio. Lunedì alle ore 11.15 fu sentita una leggera scossa di terremoto che diede qualche timore di replica ».
140. — A. 1740, primi di giugno. - Scossa molto forte nell'Umbria, probabilmente mediocre nel Lazio superiore, 4°* - Dalle "Notizie" stesse: « Roma, 4 detto (giugno). Da Viterbo si è inteso essere seguito colà una scossa, ma più fiera in Montefalco, dimodoché suonarono le campane pei gran moti dei campanili ».
141. — A. 1741, 24 aprile: circa 10.½™. - Terremoto disastroso nelle Marche, mediocre a Roma, 4°*. - Dalle stesse "Notizie": « Roma, 26 aprile. Lunedi mattina verso le 15 (o piuttosto 15.½) si senti in questa dominante una scossa di terremoto, dal quale non è seguito alcun danno ».
142. — A. 1748, 11 settembre: 0.¾™ - Scossa forte a Roma, Frascati e paesi vicini, 5°. - Ancora dalle dette "Notizie": « Roma, 18 detto (settembre). Alle ore 6 della notte di mercoledì si fece qui sentire una scossa di terremoto che durò pochi momenti, senza aver fatto danno alcuno, solo nel palazzo della Cancelleria è caduto molto calcinaccio, e si sa che nelli luoghi di Frascati e Marino si
è sentito con molto più strepito ».
143. — A. 1749, 10 settembre: 17™. - Scossa molto forte a Velletri, 6°. - Dagli "Atti" del Collegio di S. Martino: « A dì 10 Sett. 1749. Alle ore 5 pom. fu intesa per tutta la Città una grossa scossa di tremoto, senza però danno alcuno delle case, grazie al Signore.
Fuggi tutta la gente dalle sue case, e la maggior parte si ritirarono nelle Chiese ».
144. — A. 1750, 28 gennaio 19.¾™. — Scosse molto forti nei Castelli Romani, 6°, - Dal Baratta: « Il Perrey dice che al 28 gennaio a 2™ di sera, in Roma fu sentita una scossa di qualche minuto (secondo), la quale dopo un'ora fu seguita da replica meno forte e quindi nella notte da una terza che a Frascati e ad Albano danneggiò delle case ».
145. — A. 1750, 8 febbraio: 14.¼™. - Scosse molto forti a Roma e nei dintorni. 6°. - Dalle "Notizie" del Malvasia: « Roma, 11 detto (febbraio), Alle ore 20™ di domenica si sentì in Roma una forte scossa di terremoto, e poco dopo se ne sentì un'altra più bene, senza danni. Un'altra scossa più fiera seguì nella medesima notte in Frascati, in Albano ed in Marino che indusse molti ad uscire dalle proprie case. Si ricevettero pure nella seguente mattina le notizie di essere stato sentito il terremoto nella stessa notte quattro volte a Monte Rotondo, ed a Tivoli fu sentito sette volte con molto terrore ».
A Velletri la scossa fu anche più gagliarda: « Sulle ore 20 ed un quarto fu udita qui a Velletri una grossa scossa di Terremoto che apportò molto spavento, senza però, grazie a Dio, danno veruno apparente; in appresso però sono cadute alcune case vecchie e si vanno scoprendo dei difetti in alcune altre forse per tal cagione » (Atti di S. Martino).
146. — A. 1750, 11 febbraio. - Nuova scossa a Roma, 5°. - Dal Baratta, che prende la notizia dal Perrey: « All' 11 febbraio a Roma alcuni altri scuotimenti ».
147. — A. 1751, 26 luglio: 2™ - Scossa leggera a Roma, 3°,- Dalle "Notizie" del Malvasia: « Roma, 28 luglio. Circa le ore 6 di lunedì, in Roma una lieve scossa di terremoto ».
*148. — A. 1751, 27 luglio: 1.¾™. - Terremoto rovinoso nell'Umbria, fortissimo nel Lazio superiore, 7° - Dalle "Notizie" medesime: « Roma, 21 luglio. Bagni di Nocera: il lunedì 26 dopo le ore 2 (20™) scossa breve e senza danno, replicò più violenta alle 5.¾™ (1.45™ del 27) e più lunga e gli abitanti fuggirono alla campagna: dannose scosse. Queste scosse furono udite a Civita Castellana, Orte, Sigillo, Scheggia, Gualdo, Tivoli, S. Gemini, Monte Rotondo ecc. con danni notabili ».
149. — A. 1752, 5-6 giugno. - Scossa mediocre nei Castelli Romani, 4°. - Dal Baratta: « Secondo il Perrey nella notte 5-6 giugno ad Ariccia, ad Albano, a Genzano e circonvicini fu sentita una scossa ».
150. A. 1752, 21 giugno: 23.¼™. - Scossa mediocre a Tivoli, 4°. - Dallo stesso Baratta che cita ancora il Perrey ».
151. — A. 1752, 13 agosto: 1™. — Scossa forte a Velletri, 5° — Dagli "Atti" di S. Martino che trascriverò appresso.
152. — A. 1752, 14 agosto: 4.30™. - Altra scossa forte a Velletri, 5° - Dagli Atti suddetti.
153. — A. 1752, 19 settembre: 21.¾™. - Altra scossa forte a Velletri, 5°; mediocre nei Castelli. - Dagli stessi Atti. Nelle Notizie del Malvasia si legge: « Roma, 23 settembre. Da Velletri si è inteso di essersi colà sentita una scossa di terremoto con molto strepito e spavento degli abitanti fuggiti in campagna e per consenso anche in Frascati ».
154. — A. 1752, 26 settembre, 1.¼™. - Scosse fortissime a Velletri, e la prima anche nei Castelli, 7°. - Dalle Notizie del Malvasia: « Roma. 4 detto (ottobre). In una delle scorse notti fu sentita altra scossa in Frascati, Velletri e Marino ove sono cadute due case, e per consenso si sentì leggermente anche qui in Roma ».
Dagli Atti del Collegio di S. Martino si ha: « Si registra qui a memoria dei posteri come in questo anno suddetto 1752 si sono udite in questa Città di Velletri diverse scosse di terremoti, cioè una alli 12 d'agosto ad ore 6 e mezza di notte, la seconda alli 14 di detto mese ad ore 9 incirca, la terza a 19 settembre ad ore 3 ed un quarto; la quarta a 26 di detto mese ad ore 7. La quinta finalmente ad ore 21 e mezza dei detto settembre. Incussero un grandissimo spavento, quantunque non abbiano cagionato danno alcuno alle fabbriche dimodoche la maggior parte della gente dormì all'aperto. Cagione delle dette scosse può dirsi la grande aridità della terra, essendo stato in quest' estate un sole ardentissimo da primi Luglio a tutt'Ottobre ».
155. — A. 1752, notte 19-20 ottobre. - Scossa mediocre a Velletri, 4°. - Dal Baratta secondo il Perrey: « Nella notte 19-20 ottobre a Velletri altro scuotimento ».
156. — A. 1754, 8 giugno: 2.20™. - Scosse molto forti nel Lazio medio, 6° - Dalle Notizie dal Malvasia: « Roma, 15 giugno. Nella notte del 7 corrente fecesi qui sentire una fiera scossa di terremoto. ma di poco momento per gli effetti; oltremodo però sensibile e
replicata si rese nella stessa ora in tutti i luogi dei vicini monti della Fajola, poiché in Tivoli, Frascati, Valmontone, Palestrina, Riccia e Castel Gandolfo fu così grande e replicato che li rispettivi abitanti furono in grande timore, essendo terminato dopo un quarto ».
La scossa fu assai forte anche a Velletri, dove sembra fosse una sola e piuttosto lunga, siccome è ricordato negli Atti di
S. Martino. « Giugno 1754. A dì detto seguendo l'8 fu udita presso il far del giorno cioè ad ore 6 e minuti 5 incirca una scossa gagliarda di terremoto che durò più d'una buona Avemaria, con spavento grande di tutti, ma però grazie a Dio senza verun danno. La cagione può esser stata la gran siccità della terra causatii dal gran caldo di molti giorni precedenti ».
157. — A. 1755, 2 settembre. — Scossa leggera a Roma e nei dintorni, 3°. - Dal Mercalli.
*158. — A. 1756, 26 e 27 gennaio. Maremoto nel Tirreno. - Dalle "Notizie" del Malvasia: « Roma, 31 gennaio. Sono uniformi le lettere di Civitavecchia e di altri porti circonvicini del Mediterraneo a ragguagliare che nei giorni di lunedì e mairtedì della scorsa settimana siasi veduto il mare agitato da sotterraneo moto quando l'aria era placida, onde asseriscono essere stata qualche scossa di terremoto ».
159. — 4. 1756, 2 febbraio; 14.¾™. - Scossa forte a Sezze, 5°. - Dalle stesse Notizie: « Roma, 7 detto (febbraio) Con tutta sicurezza si ha notizia che in Sezze lunedì scorso alle ore 21 si sia sentita un scossa di terremoto molto sensibile, che ha crollato tutto quel luogo, senza però vi abbia cagionato danno notabile, mentre durò solamente due minuti (secondi) ».
160. — A. 1759, - Terremoto fortissimo ad Afile, 7° - Dal Baratta: « Il Palmieri nella sua "Topogr. stat. dello St. Pont", ricorda che nel 1759 Affile (Subiaco) soggiacque ad un terribile terremoto ».
161. — A. 1762, 12 luglio - 12 agosto. - Rombi e scosse mediocri in Ariccia, 4°. - Il Bassanelli dice cosi: « In detto anno (1762) dai 12 luglio fino ai 12 agosto, isolatamente
in Ariccia ed in un sol punto di detta terra, s'intesero sotterranee detonazioni e concussioni che molto impaurirono quel paese, ma non produssero danno (1).
162. — A. 1762, 29 settembre: 13.¼™. - Scossa disarstrosa presso Aquila, leggera a Roma, 3°*. - Dalle Notizie del Malvasia: « Roma, 30 sett. In coerenza di una leggera scossa di terremoto che fu intesa in Roma lo scorso mercoledì alle ore 19 si è ricevuto il ragguaglio dell'Aquila che nel medesimo istante accadesse in quella città e suoi contomi, durante il tempo di diversi minuti, quasi simile all'altro, che sovvertì esso luogo nel 1703, per il che gli abitanti si erano posti in grande sgomento, tanto più che seguì la ruina di vari camini, e in due chiese degli altari maggiori; più luttuoso fu però quello che accadde nel vicino castello chiamato Poggio Picenza, mentre restò quasi tutto diroccato con perdita ancora di molte persone ».
163. — A, 1764, 20 maggio: 1™. - Scossa molto forte nei Castelli Romani, 6°. - Dalle stesse "Notizie": « Roma, 23 detto (maggio). Nella città di Albano e nei circonvicini castelli alle ore 5 di sabato notte si senti una gagliarda scossa di terremoto ».
164. — A. 1765, circa 12 agosto. - Scossa forte presso Anagni, 5°. - Dalle "Notizie" suddette: « Roma, 17 detto (agosto). Sentesi dal Piglio ed altri vicini luoghi della diocesi di Anagni, feudi dell'eccellentissima Casa Colonna, di essersi intesa nei scorsi giorni una ben sensibile scossa di terremoto, che recò a quegli abitanti dello spavento e timore, benché siano stati preservati da ogni danno ».
165. — A. 1766, decembre. - Scosse tutti i giorni ad Albano, 4°. - Dal Mercalli.
(1) "Sopra il terremoto che ha sofferto la Città di Albano con le sue vicinanze dal giorno 21 di maggio a tutto il dì 6 di dicembre 1829". Lettera del dottor fisico Luigi Bassanelli all'ecc.mo sig. dottor Giacomo Folchi pubblico professore di medicina nell'archiginnasio romano (nel Giornale Arcadico di Scienze Lettere ed Arti, Tomo XLIV, Ottobre, Novembre, e Dicembre, MDCCCXXIX ). Le notizie dei fenomeni aricini sono prese dalla "Istoria dell' Ariccia" scritta dal canonico Landi.
166. — A. 1767, 5 giugno: 1™. - Scossa disastrosa a Spoleto, forte a Roma, 5°*. - Dal Mercalli.
167. — A. 1770, giugno. - Scossa mediocre (?) in Terra di Lavoro e a Piperno, 4° - Dal Mercalli. Probabilmente la scossa di Piperno fu locale, e forse in giorno diverso da quello di Sora.
168. — A. 1771, primi di giugno. - Scossa leggera a Velletri e nei Castelli Romani. 3°. - Dalle "Notizie" del Malvasia: « Roma, 8 giugno 1771. Una leggera scossa di terremoto senza avere per altro apportato danni è avvenuta negli scorsi giorni a Genzano, Velletri, Cisterna ed altri luoghi ».
169. — A. 1773, 18 febbraio: 20.¼ e 22.¼™. - Scosse mediocri nei Castelli Romani. 4°. - Dal Baratta: « Nella notte fra il 18 e 19 febbraio, verso le 2™ ital., in Frascati, in Albano, in Rocca di Papa, in Rocca Priora e nei paesi circonvicini fu intesa una lieve scossa susseguita da replica a 4™ ».
170. — A. 1773, 19 febbraio: 2.¼™. - Scossa forte negli stessi luoghi, 5°. - Il Baratta continua dicendo che alle 8™ della notte medesima avvenne una terza scossa: « assai sensibile e pose in spavento la popolazione ».
171. — A. 1773, primi di marzo. - Scosse fortissime a Zagarolo e nei Castelli. 7°. — Il Baratta prosegue ancora: « Continuò poscia ad essere agitato il suolo. Le scosse sentite nella prima settimana di marzo danneggiarono il palazzo Rospigliosi in Zagarolo ».
172. — A. 1773, 23 aprile: 3.¼™. - Scossa fortissimaa Frascati. 7°. - Dalle "Notizie" del Malvasia: « Roma, 28 aprile. Con particolar spavento degli abitanti di Frascati fu intesa in quella città ed adiacenti luoghi nella notte delli 22 aprile alle ore 8™ una scossa di terremoto durato per lo spazio di un' "Ave Maria", che rese non solamente ondeggianti, ma insorgenti quelle fabbriche che vennero tutte abbandonate, uscendo quel popolo a ciel scoperto, e nel seguente giorno 23 furono intese altre due leggere scosse, una alle ore 14™, l'altra alle 18™ ». E, come soggiunge il Baratta: « parecchie
altre fino al 15 ottobre ». Il De Rossi aggiunge: « "Nella Storia della S. Immag. di Maria SS. delle SS. PP...." trovasi accennato un ricorso fatto dagli abitauti di Frascati per ottenere la liberazione dal flagello », che nel cupo della notte del venerdì (23 aprile) con ripetute scosse ruppe il sonno e minacciò la morte. Per più di 16 giorni il suolo traballò ed ondeggiò: « in modo spaventoso ». (1).
173. — A. 1773, 22 giugno. - Scossa molto forte ad Ariccia, 6°. - Dal De Rossi: « Il già citato Bassanelli riferisce togliendo dai mss. Lucidi, che dal 18 febbraio al 16 ottobre si ebbero varie scosse; con un massimo assai forte al 22 giugno. Negli otto mesi furono contati 19 scuotimenti ».(2).
174. — A. 1774. - Scosse continue a Frascati e ad Ariccia, 4° ? - Il De Rossi dice che anche nel 1774: « non solo per più settimane continue scosse avvennero a Frascati e all'Ariccia, ma in questo secondo luogo avvennero esplosioni di gas idrogeno solforato entro cavità e cunicoli praticati nell'interno dello spento cratere aricino ». (2).
175. — A. 1777, 6 giugno: circa la mezzanotte. - Scossa leggera a Roma, 3°*. - Dal Baratta: « Il Perrey, dalla "Gazz. de France" registra per le 4™ di sera del 6 giugno una lieve scossa a Roma, molto più sensibile a Napoli ».
176. — A. 1177, 19 agosto. - Scosse fortissime nella Campania occidentale e a Veroli, 7°*. - Il Baratta, citando lo stesso Perrey, dice: « A Sora, Isola e Verdi nel 19 agosto scosse fortissime con danno alle case ».
177. — A. 1778, gennaio. - Scossa mediocre a Roma e a Tivoli, 4° - Dal Mercalli.
178. — A. 1778, 25 febbraio. - Scossa molto forte ad Ariccia, 6°. - Dal Baratta, che cita il periodico "Notizie del Mondo": « Nella notte del 26 febbraio ad Ariccia forte scossa: la popolazione abbandonò le case ».
(1) "Saggio dei materiali per una storia dei fenomeni sismici avvenuti in Italia" raccolti dal prof. Michele Stefano De Rossi, scelti e pubblicati da M. Baratta (nel Bollettino della Società Geologica Italiana. Anno XVIII. Roma 1899).
(2) "Bollettino del Vulcanismo Italiano..." redatto dal cav. prof. Michele Stefano De Rossi. Anno I. Roma 1874).
179. —A. 1782, 24 settembre: 12.¼™ . - Scossa fortissima a Monteporzio, 7°. - Dal Baratta: « Il 24 settembre, a 18™ circa, in Frascati fu intesa una gagliarda scossa: in Monteporzio caddero molti camini e furono danneggiate varie abitazioni. Pare che siasi propagata abbastanza sensibilmente anche a Roma ».
180. — A. 1782, circa 7 ottobre. - Scossa mediocre a Roma. - Dal Mercalli.
181. — A. 1783. - Scossa forte a Frascati, 5° - Dal De Rossi: « Nella relazione della visita pastorale dell'anno 1784 si ricorda il terremoto ivi avvenuto nell'anno precedente ».
182. — A. 1784, 14 aprile; dopo mezzanotte. - Scosse fortissime nei Castelli Romani, 7°. - Dalle Notizie del Malvasia: « 16 aprile 1784... Nella notte di mercoledì scorso dalle ore 5™ sino alle 7.¼™ (da mezzanotte alle 2.¼™) si sentirono 7 forti scosse di terremoto nelle due città di Frascati ed Albano e nei feudi di Marino, di Genzano, Civita Lavinia, Monte Porzio, Monte Compatri ed altri luoghi circonvicini, per le quali i popoli fuggirono alla campagna aperta. Pochissimi sono stati i danni, nella Ariccia però cadde una casa ».
183. — A. 1785, 5 giugno. - Forte scossa a Velletri, 5°. - Dal Mercalli.
184. — A. 1785, 1 ottobre: 3™ e 7™. — Scosse mediocri a Roma, 4°. - Dallo stesso Mercalli, il quale dice: « 4™. ant. a Roma due scosse ed alle 7™ ant. altra ».
185. — A. 1785, 1 ottobre: 21.45™ del 2 e alla 1™ del 3. - Scosse ruinose nell'Umbria, forti nei Castelli Romani, 6°*. - Dalle Notizie del Malvasia: « Roma, 5 ottobre. Circa le ore 3.¼™ della notte di domenica furono in Roma intese due scosse di terremoto ed un'altra alle 7 senza danno. In Frascati, Marino, Castel Gandolfo ed altri luoghi vicini le tre scosse furono più gagliarde, e cosi in Norcia e Cascia che qui replicarono e luoghi vicini fortissime scosse, per cui tutti questi popoli pieni di orrore fuggirono all'aria aperta ». A Piediluco rovinarono alcune case con qualche vittima (Baratta).
186. — A. 1785, 9 ottobre: 1™ e 4™. - Altre scosse fortissime nell'Umbria, forti a Roma, 5°* - Dalle stesse "Notizie": « Roma, 12 ottobre. Continuano qui le scossse e sabato 8 sera alle ore 7™ (1™ del 9), l'una leggera, e l'altra sensibilissima alle 10, spaventarono gli abitanti che sortirono dalle case. Dette scosse, e particolarmente quella delle ore 10 orribile fu in Norcia, Spoleto, Rieti e Terni, e ancora continuarono dopo le scosse, con pregiudizio delle fabbriche, e gli abitanti si raccolsero nelle campagne ».
187. — A. 1785, 13 ottobre. - Scossa leggera a Roma, 3° - Dal Mercalli.
188. — A. 1785, 14 ottobre. - Alcune scosse leggere a Tivoli, 3°. - Dal medesimo.
189. — A. 1785, 12 novembre: 15™. - Scossa mediocre a Roma, 4°. - Dal medesimo.
190. — A. 1786, 15 genn.: verso mezzodì. - Scossa leggera a Roma, 3°. - Dal medesimo.
191. — A. 1786, 30 maggio: 1™ e 21™. - Alcune scosse mediocri da Terni a Roma, 4°*. - Dal medesimo.
192. — A. 1786, 4 giug.: 10™ - Scossa mediocre a Terni e a Roma, 4°*. » Dal medesimo.
193. — A. 1786, 30 giugno. - Parecchie scosse mediocri in Sabina, intese a Roma, 3°*. - Dal medesimo.
194. — A. 1786, 31 luglio: 16.¼™. - Terremoto disastroso nell'Abruzzo, scosse forti a Roma e a Tivoli, 5°*. - Dalle Notizie del Malvasia: « Anche in Roma lunedì circa le 20.½™ furonvi due scosse.... sensibilissime in Ascoli, Cantalupo e città di Tivoli ».
195. — A. 1786, 22 ottobre: 23.½™. - Scossa leggera a Roma, 3°. - Dal Mercalli.
196. — A. 1786, 24 novembre: 5™ - Scossa mediocre a Roma, 4°. - Dalle Notizie del Malvasia: « Roma, 29 novembre. A ore 12™ di venerdì in Roma si soffri una scossa di terremoto che fu sensibile nei luoghi più alti senza danno ».
197. — A. 1787, 25 settembre.: « Due scosse leggere a Roma, 3° ». Dal Mercalli.
198. — A. 1788, 5 ottobre: 22.¾™. - « Scossa leggera a Roma, Albano e vicinanze, 3° ». Dal medesimo.
199. — A. 1791, 15 agosto. - Parecchie scosse mediocri a Tivoli e Frascati, 4°. - Dal medesimo.
200. — A. 1795, 15 agosto. - Scosse rovinose presso Tivoli, 8°. - Dalle "Notizie" del Malvasia: « Roma, 19 agosto. Questa notte di sabato in S. Gregorio vicino a Tivoli si sentirono due forti scosse di terremoto, per le quali caddero tre case e spaventati quegli abitanti fuggirono in campagna. Parimenti a Frascati si fecero sentire le stesse scosse di terremoto senza però avere prodotto danni di sorta ».
201. — A. 1799, 28 luglio: circa 22™. - Tenemoto disasstroso a Camerino, scossa leggera a Roma, 3°*. - Il Baratta dice che: « la scossa fu sentita nel Piceno, nell'Umbria e debolmente si propagò fino a Roma ».
202. — A. 1799, 29 settembre - 10 ottobre. - Molte scosse mediocri ad Ariccia, 4°. - Dal De Rossi: « In un giorno 3, e qualche altra anche dopo l'ultima data » (Bassanelli).
203. — A. 1800, 29 gennaio: 5™. - Scossa mediocre a Roma, 4°. - Dal Gilii: “ Tremuoto con ondulazione alle ore 11.¼™ » (1).
204. -°A. 1800, 11 dicembre: 6.½™. - Scossa mediocre a Frascati e negli altri Castelli, 4°. - Dalle "Notizie" del Malvasia: « Roma, 18 dicembre. Giovedì scorso 11 corrente, dopo le ore 13 italiane, si intese in questa città di Roma una leggera scossa di terremoto, che fu alquanto più sensibile in Frascati ed in altre adiacenti ». Il Gilii registrò: « ore 13.½™ scossa all'Ariccia ».
205. — A. 1800, 29 decembre 11.½™. - Scossa quasi rovinosa a Velletri, 7-8°. - Così il Bauco testimonio del fenomeno: « Lunedì 29 di dicembre del 1800 fu giorno di spavento e di orrore per questa popolazione. Alle ore 18 e un quarto scossesi con tanta veemenza la terra, che poco mancò che restasse la città tutta fra le rovine sepolta. Tutti restammo sorpresi e al sommo spaventati: non erasi da noi inteso giammai
(1) "Terremoti osservati nella Specola Vaticana" da Monsignor Filippo Gilii, elenco pubblicato dal P. Giuseppe Lais nel "Bollettio Mensuale" dell'Osservatorio del Real Collegio Carlo Alberto in Moncalieri.
Nella Biblioteca di Velletri si trovano solo le osservazioni dal 1806 al 1808.
terremoto più terribile di questo. Caddero alcuni camini dalle abitazioni e diversi macigni dalla facciata della chiesa di S. Martino. Non vi fu fabbrica che non restasse in parte lesa. Nello stesso giorno s'intesero altre tre sensibili scosse; per cui intimoriti i cittadini quasi tutti uscirono dall'abitato in larga campagna. Questo flagello non cessò: ma nello spazio di un anno sino al 6 di Dicembre dell' anno seguente diede la terra sedici sensibilissime scosse ». (1)
Dalle "Notizie" del Malvasia si ha: « Roma, 31 dic. 1800. Dopo le ore 18 del lunedì 29 passato mese di dicembre 1800 si è intesa qui una leggera scossa di terremoto ondulatorio da levante a ponente, senza però che abbia recato danno alcuno. Nella seguente notte dal 29 al 30, in Marino, Castel Gandolfo ed altri luoghi vicini furono intese alcune scosse più gagliarde di quella da noi sentita ».
Nell' "Elenco" tratto dalle osservazioni del Gilii si dice soltanto: « 29 dicembre. Ore 18,15 scosse a Roma, Velletri, Albano e
Ariccia ». A Terracina non fu avvertita alcuna scossa, siccome assicura il De Rossi sulla fede di una nota manoscritta.
Da tutte queste notizie risulta che l'epicentro dello scuotimento deve porsi a Velletri e che la propagazione del moto sismico non superò un raggio di 25 o 30 chilometri.
I fenomeni registrati ai N. 109, 124, 127-132, 134-186, 139, 140, 143,
147, 151; 152, 157, 158, 162, 163, 168, 174, 177, 180, 181, 184, 186-199,
201-203 non si trovano nel catalogo del Baratta.
(1) "Compendio della Storia Veliterna" scritto dal sacerdote Tommaso Bauco. Vol. 1. Roma, 1841.
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