--------- I TERREMOTI NEL LAZIO -------

 
 

 Cap. 3/7

PRIMO     SECONDO     QUARTO     QUINTO     SESTO     SETTIMO    

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CAPITOLO TERZO

Terremoti dal secolo decimopritno a tutto il secolo decimosettimo


61. — Anno 1004. - Scossa a Roma, 5°. - Dal Baglivi, Forse derivata da qualelie scossa di Montecassino, ove: « Terremotus ingens per XV et eo amplius dies hunc montem exagitavit. ita ut in nonnullis locis Ecclesiam scinderet », come narra l’Anonimo (23).

62. — A. 1005 gennaio-marzo. - Terremoti a Roma, 5°. -Il Baglivi dice: « Duraverunt (terraemotus) a Januario ad Martium ».

63. — A. 1007. - Scossa molto forte a Roma, 6° - Dal Mercalli.

64. — A. 1027, giorno di Pasqua. - Scossa molto forte a Roma, 6°. - Dal Mercalli che prende la notizia dal Muratori (Ricobaldo T. IX, pag. 324).

65. — A. 1100 e 1116. - Terremoti a Roma, 5° - Dal Baglivi.

66. — A. 1133. - Terremoto a Ceccano e nelle vicinanze, 5°. - Dal Marcalli, che cita il Muratori (Chron. Fosssae Novae. Vol, VII).

67. — A. 1143. - Terremoto a Roma, 5° - Dal Beglivi.


(l) ANONIMI MONACHI "Cassinensis Rerum in Regno Neapolitano gestarum breve Chronicon" nel Muratori.

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68. — A. 1160, 24 ottobre. - Terremoto fortissimo a Frosinone e vicinanze, 7°. - Dal citato cronista di Fossanova: « Id. Octob. fuit terraemotus magnus » (1).

69. — A. 1161, 25 gennaio: verso le ore 6 - Terremoto fortissimo a Frosinone e vicinanze, 7°. - Dal medesimo cronista: « 1161. Indicione nona, hoc. anno 17 Kal. Febr. in aurora fuit ingens terraemotus ».

70. — A. 1170, 24 maggio. - Terremoto rovinoso a Ceccano e nelle vicinante, 8°. - Ancora il medesimo cronista: « Id. Madii tam vehemens fuit terraemotus, quod plerosque muros Civitatis destruxit, quod etiam per se sonaverunt campanae decem diebus ».

71. — A. 1198. - Terremoto a Roma, 5° - Dal Baglivi.

72. — A. 1199. - Scossa molto forte a Roma, 6°. - Dal Mercalli, che cita il Capocci.

73. — A. 1200. - Terremoto fortissimo a Ceccano, 7°, - Il cronista sopradetto dice solamente: « Terraemotus grandis ».

74. — A. 1216. - Terrcmoto disastroso a Subiaco, 9°. - Dal Baratta: « Terremoto che rovinò del tutto il Monastero « di S. Scolastica » . La notizia è data dal Moroni.

75. — A. 1227, ultimi giorni di marzo. - Terremoti rovinosissimi nel Lazio, 10°. - Dal Cronista Antonio Francesco Ghiselli di Bologna: « A di 18 (27) Marzo mori in Roma Papa Honorio III, e dopo si sentirono in un subito tanti terremoti e cosi fatti che nei monti e selve morirono da cinque mila uomini per cagione delle scosse e dei sassi che giù dai monti nella valle habitata cadevano » (2).


(1) Cronicou Fossae Novae auctore anonimo, ab anno primo nostrae salutis ad annam MCCXVII ex pervetusto MS. exemplari Coenobii Fossae Novae (Muratori). Il giorno indicato sarebbe 15 ottobre: ma fino al 4 ottobre 1582 riduco sempre le date al Calendario Gregoriano senza più avvertirlo e conto le 24 ore incominciando dalla mezzanotte.
(2) "Documenti raccolti dal defunto Conte" Antonio Malvasia per la storia dei terremoti ed eruzioni vulcaniche, massitne d’Italia, pubblicati dal prof. M. S. De Rossi. Roma, 1889 (nelle Memorie della Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei).

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76. — A. 1229. - Terremoti rovinosi nel Lazio ed altrove, 8°. - Dal medesimo cronista Ghiselli: « Qui (a Bologna) in quest'anno un grandissimo terremoto che durò per molti giorni con rovina di molti edifìzi particolarmente nelle campagne di Roma, ed apparve una cometa, cose tutte che pose il Papa in gran pensiero ». Nei Documenti del Malvasia questo terremoto è registrato per l'anno 1299: forse vi è un errore di stampa, perché il Baratta lo pone nel 1229, e tanto egli col Bardi e col Morigia, quanto il Mercalli col Capocci, notano nello stesso anno grandi terremoti a Roma ed in altre parti d’Italia. Ma anche nel 1299 il Lazio fu scosso da un terremoto rovinoso, come riferirò appresso.

77. — A. 1231 y 10 giugno; ore 12 circa — Terremoto disastroso da Capua a Roma, 9°*. - Dal Baratta: « Riccardo da S. Germano nella sua cronaca ricorda che verso il mezzodì del 1° (10) giugno un gran terremoto afflisse S. Germano, Monte Cassino e luoghi vicini. Le repliche durarono per oltre un mese. Dal monte che sovrasta S. Germano si staccarono in tale occasione molte frane e le acque delle fonti si intorbidarono. Produsse danni notevolissimi alle chiese, alle case, ed alle torri: si propagò da Capua fino a Roma, ove cadde parte del Colosseo ».
Il Baglivi dice: « Sed 1231. horrendi fuere (terraemotus) per omnes alpes spatio mensis cum turbatione, et foetore aquarum fontium ».

78. — A. 1256, Settembre. - Terremoto fortissimo a Roma ed Anagni, 7° - Dal Baratta, che prende la notizia dal Perrey (1): « Scossa fortissima a Roma e ad Anagni: nella prima località suonò da per sé la campana della chiesa di S. Silvestro ».

79. — A. 1287, ulthni mesi, - Varie scosse a Roma, 6°. - Al tempo del conclave dopo la morte di Onorio IV (12 aprile) parecchi cardinali si ammalarono ed alcuni morirono a Roma. E il Platina dice: « Fu per questa cagione aperto, e sciolto il conclave, e riservata a miglior tempo questa elezione, tanto più che certi gran terremoti che furono, li spaventarono, e posero loro in cuore, che per questa volta si restassero dalla elezione del Pontefice » (1). La elezione del successore Nicolò IV si fece il 2 marzo del 1288. dopo dici mesi in sede vacante.


(1) A. Perrey, "Mémoire sur les tremblements de torre de la Peninsule Italique” Bruxelles, 1848.

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80. — A. 1292. - Terremoto a Roma, 5°. - Dal Baglivi.

81. — A. 1299. - Terremoto rovinoso a Subiaco. 8°. - Dal Baratta: « "Le Tabulae Ann. Cron. Subl." ricordano per il 1299 un terromoto rovinoso ».

82. — A. 1300. - Terremoto a Roma, 5°. - Il Mercalli dice: « A Roma e molti in tutta Italia ».

83. — A. 1301. - Altra scossa molto forte a Roma, 6°.- Dal Mercalli.

84. — A. 1321. - Terremoto a Roma, 5°. - Dal Baglivi che aggiunge: « Quo anno Venetiae quasi submersae fuerunt ».

85. — A. 1328, 11 dicembre; alle ore 18. - Terremoto disastrosissimo a Norcia, forte a Roma, 5°*. - Dal Baglivi, il quale ne indica l'epicentro a Norcia che fu distrutta:
« Quando Nurcia... tota corruit ».

86. — A. 1348. - Terremoto disastroso a Roma, 9°. - Dal Baglivi: « Anno 1348, omnium terrarmotuum Romae fuit vehementissimus, sedente Clemente IV. Pont. Max. ut refert "Bzovius annal. eccles, tract. 14. ad annum 1348. num. 16" ».

87. — A. 1349, 20 settembre. -Terremoto disastrosissimo a Norcia, rovinoso a Roma, 8°*. - Matteo Villani così ne parla: « In questo anno adì dieci del mese di Settembre, si cominciarono in Italia tremuoti disusati, e maravigliosi, i quiali in molte parti del Mondo durarono più dì, e a Roma feciono cadere il Campanile della Chiesa grande di S. Pagolo, con parte delle logge di quella Chiesa, e una parte della nobile torre delle milizie, e la torre del Conte, lasciando in molte altre parti di Roma memoria delle sue rovine ». (2)


(1) "Le vite dei Pontefici" di Bartolomeo Platina cremonose... in Venezia, MDCCXXX. Presso Girolamo Savioni. Parte I.
(2) Istorie di Matteo Villani cittadino fiorentino, che continua quella di Giovanni suo fratello: cap. XLV. Muratori: Uer. Italie. Script. T. XIV. (riportato l'originale)

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Il Moroni aggiunge: « Nel terremoto che afflisse Roma nel settembre 1349, cadde una parte del Colosseo, per cui la storia non nomina più il Colosseo, né come fortezza, né come luogo di spettacoli ». E il Baglivi: « Sed anno 1349. 10. Septembris iterum vehementissime erupit, et post destructam Naepolim, ac pene Romam, per totam divagatus est Europam, ita ut isto gavior non sit auditus ab orbe condito, teste "s. Antonino lib, Chronol." ».(loc. cit.).

88. — A. 1350, - Terremoto rovinoso nel Lazio, 8°. - Il Baglivi prosegue così: « Pariter anno 1350. fuit etiam horribilis Romae ex Geutolas: "Hist, profan. decis. 5 lect. 14." ». Per le scosse precedenti molti edifici dovevano essere in pericolo, e questa scossa ne determinò la rovina. Ciò accadde anche a Velletri. come narra Alessandro Borgia: « Il Monastero di santa Martina era posto su la via Appia, che da Velletri conduce ad Albano in distanza di due miglia dalla Città... Nel 1350. (avvenne) un orribile Terremoto, il quale per tutto il Lazio a molti Edificii publici, e privati arrecò gravissimo danno, e questo Monastero di santa Martina grandemente ne soffrì » (1). L’arcivescovo Teuli aggiunge che ne restò sconquassato anche il convento di S. Francesco dei Minori Conventuali (2).

89. — A. 1353 e 1355. - Terremoti a Roma, 5°. - Dal Baglivi.

90. — A. 1403, 28 marzo: a mezzanotte. - Terremoto molto forte a Roma. 6°. - Dal Baglivi e dalla cronaca di Stefano Infessura citata dal Baratta.


(1) "Istoria della Chieaa e Città di Velletri" descritti in quattro libri, e dedicata all’Eminentissimo e Roverendissimo Principc il sig. Cardinale D. Bernardo Conti, fratello del Santissimo Padre e Signor nostro Papa Innocenzo XIII, "da Alessandro Borgia Vescovo di Nocera". In Noccra, M.DCC.XXIII. Per Antonio Mariotti, Stampator Vescovile.
(2) "Teatro Istorico di Velletri, insigne città e capo de’ Volsci". Del Rev. Padre Fra Bonaventura Theuli Velletrano, Dott. Theoli Franciscano Convent... In Velletri. Per Alfonso dell’Isola, M.DC.XLIV. - Il Teuli dice che i gravi guasti del convento furono prodotti da un terremoto 100 anni prima del 1644: ma questo è un equivoco, dovuto forse ad errore tipografico.

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91. — A. 1425. - Terremoto foltissimo a Roma. 7°. - Dal Baratta: « Secondo il Bardi in tale anno il terremoto fece danni a Roma ».

92. — A. 1448, 15 novembre. - Terremoto fortissimo a Roma- 7° - Dal Baratta, che prende la notizia dal Diario dell'Infessura: « Grande terremoto in Roma ».

93. — A. 1456 seconda metà di decembre. - Terremoto disastrosissimo nel Napoletano, fortissimo a Roma. 7°*. - Furono molte scosse. A Napoli la prima avvenne il giomo 16 verso le 3.30. « Domenica mattina a dì 5 (16) di Dicembre a ore 10 e mezza, venne un Tremuoto sì terribile e si grande quanto mai fosse sentito, e durò per ispazio di un Miserere adagio, e più tosto uno e mezzo, con una rovinosa forza e rumore ».
E cagionò moltissimi danni con molte vittime. - A Velletri invece la scossa fortissima successe il giorno 19. « Die 8 dicti mensis decembris fuit terremotus. Et in provincia Romana et aliis provinciis parum obfuit set in regno contulit maximam stragem et damna nam in Neapoli multe domus et edificia corruerunt et multe civitates et castra cum domibas et gentibus fuerunt summerse in Aquila et aprutio ut tocum sermona Campobassum ».
Nel golfo di Napoli si ebbe anche il maremoto. come è scitto nella relazione dell’ambasciatore di Siena: « fu ni la notte sì gran commocione del mare che tutte le galee e navi che erano in porto parevano che fossero combattute da mille diavoli si grande rugna e percussione tra loro facevano che chi era suso credette pericolare ». (citazione del Baratta).


(1) "Diario della città di Roma". Roma 1890.
(2) "Lettere da Napoli ai reggimenti di Bologna". (Muratori).
(3) Da un protocollo del nostro Ludovico di Giacomo de Seraphiis, nell'archivio notarile di Velletri.
      Questa e molte altre notizie furono trovate dal paleologo Bernardo Sopranzi che fece i sunti degli
      Atti notarili.

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94. — A. 1461, 8 decembre. - Terremoto disastrosissimo ad Aquila. Fortissimo a Roma, 7°. — Nella città di Aquila grandi rovine e molte vittime. (1)
Le scosse giunsero con violenza anche a Roma, ove più volte fecero suonare le campane di « S. Marcello » (Baratta, pag. 77).

95. — A. 1463. - Terremoto a Roma, 5°. - Dal Mercalli.

96. — A. 1484, 30 gennaio: circa mezzanotte. - Terremoto disastroso presso Roma, 8°. - In un Diario di Roma si legge: « Alle 20 (31 gennaio) la notte passata circa mezza notte fu il terremoto, e durò un “Ave Maria” e fu grande: « non fece danno in Roma, ma sì bene a Lementana (Mentana) a Castelnovo e a molte altre Terre » (2).
Il Teuli dice che n’ebbe danni anche Velletri, e che ne soffri l’abside della chiesa di S. Salvatore, riparato nel 1490.

97. — A. 1532(?), - Terremoto fortissimo a Velletri, 7°. - In quest’anno o nell’anno antecedente deve essere qui avvenuta una fortissima scossa, perché il Teuli, a proposito della chiesa di S. Antonino, dice: « Questa Chiesa trovandosi rovinosa per una scossa di terremoto fu nel 1553 conceduta alli Confratelli della Compagnia della Misericordia, da’ quali poi fu conceduta a’ Padri Carmelitani » .

98. — A. 1570, 28 novembre: verso le ore 20. - Terremoto disastrosissimo a Ferrara, inteso a Roma, 5°*. - Le scosse fecero rovinare gran parte di Ferrara. Il Baratta dice che la più violenta (ore 20) giunse fino a Roma (pag. 106). A Velletri non fu avvertita, perché il notaro Francesco de Mercuriis non ne fa motto, sebbene parli della sventura incolta a Ferrara. Egli dice soltanto: « Miraculosamente in questo anno del mese de novembre et decembre forno terratremi et acque et grandine grossissime che ruino una gran parte de Ferrara con gran mortalità de gente » (3).


(1) "Anton Ludovico Antinori e le sue molteplici opere ed altre inedite". Studii de prof. Enrico Casti Bibliotecario Provinciale nell’Aquila degli Abruzzi. Aquila 1887.
(2) "Diario di Roma" del Notajo del Nantiporto. Dell'anno 1481 al 1490 (Muratori: Rer. Italie. Script, T. III, P. II).
(3) (Protoc. 267, pag. 89)

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99. — A. 1577, 6 giugno: quasi a mezzanotte: - Scossa fortissima a Velletri, 7°. - Dal notaro predetto: « In nocte supradicta (26 maggio = 6 giugno 1577) Sanctissime Pentecostes ante sonum medie noctis venientis in ipsa Dominica et festivitate magnus teremotus auditus fuit per Civitatem nostram Veliternam per parum spatii temporis, licet nullum danum notabile fecit et per diem ante fuerunt venti magni ultra modum et in illa die sic ventosa venit novum quod natus erat filius magni ducis Florentie fuitque visa cometa versus occidentem cum cauda magna et in illa die fuit celebratus dies coronationis Maximi Pontificis Gregorii « Pape Decimitertii » . Questa scossa non è registrata in alcun catalogo, e perciò deve ritenersi come fenomeno locale.

100. — A. 1582, 26 aprile, alle 16.45 circa. – Altra scossa fortissima a Velletri, 7°. - La notizia ci è data dal notaro Giovanni Bracco: « Nota qualiter in die sanctissima Paschatis Resurrectionis 15 (26) aprilis 1582 hora dum canebantur vesperae in cathedrali ecclesia Beati Clementis fuere maximi terremotus in principio, et illis cessantibus venit maxima tempestas et grando, et maxima damna receperunt vineae in quibus dicta tempestas et grando fuit ». Anche questa scossa non si trova nei cataloghi e quindi dovette essere limitata al territorio veliterno o poco più.

101. — A. 1599, 5 novembre: verso mezzanotte. - Terremoto disastroso a Cascia e a Norcia, inteso a Roma, 6°*. - Dal Baratta, il quale dice che la scossa più violenta fu sentita da Roma a Pesaro.

102. — A. 1624, giugno. - Scossa a Roma, 5°. - Dal Mercalli.

103. — A. 1654, 23 luglio: ora 1.30 circa. - Terremoto disastroso in Terra di Lavoro, inteso a Roma, 6°*. - Dal Baratta.

104. — 1662, settembre. - Scossa a Roma, 5° - Dal Mercalli.

105. — A. 1672, giugno. - Scossa nel Lazio superiore, 5°. Il Mercalli dice che « fu avvertita a Roma e a Castelnuovo ».

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106. — A. 1678, 24 decembre verso le ore 3. - Scossa a Roma, 4°. - Dai giornali di Bologna: « In questa mattina poco prima dell’alba si fece sentire in Roma e in qualche luogo vicino il terremoto » (Notizie raccolte dal conte Malvasia).

107. — A. 1688, 5 giugno: ore 16.15. - Terremoto disastrosissimo a Benevento, inteso da pochi a Roma, 3°*. - Dalle notizie Malvasia: « In detto giorno (5 giugno) si fece sentire in qualche parte di Roma per breve spazio di tempo il terremoto senza alcun danno ».

108. — A. 1695, 11 giugno: ore 0.15. - Terremoto rovinoso a Bagnorea, forte nel Lazio, 6°*. - Il Mercalli dice: « Si sentirono le scosse anche a Roma, e più forti a Frascati, Tivoli e dintorni ».

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Le scosse corrispondenti ai Numeri 61, 63, 67, 80, 82, 83, 86, 86, 99, 100, 102, 104, 107 mancano nel catalogo del Baratta (1).


(1 ) Nel cataloghi non si trova registrata una scossa rovinosa accaduta nella parte della Campania più vicina al Lazio dentro l'anno 1699. Ne parla Angelo Maria Porfirio vescovo di Alife: « Capsula argentea, quae cum sancti Xysti primi papae nomen haberet incisum, anaglyphico opere, licet rudi, eiusdem quoque martyrium ostendebat inspicientibus, haec quae in armario Sacristiae dictae cathedralis asservabatur, terraemotu anni 1699 ininis obtrita, in crucem capitularem, qua ecclesia indigebat, parum accurate conversa fuit ». (Informazione dalla s. Congregazione dei Riti il di 27 Marzo 1723) Citazione del canonico alatrino D. Luigi De Persiis (poi vescovo di Assisi) nell’opera "Del pontificato di S. Sisto I Papa e Martire". Alatri, 1881.

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