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QUARTIERI   DI   ROMA
 
Datosi che nessuna ricerca porta alla visione degli stemmi blasonati dal
Pietrangeli, io seguendo le sue descrizioni araldiche, mi sono cimentato in
una riproduzione assolutamente personale, seguendo però puntigliosamente
queste direttive, e riportate quindi sotto gli scudi, alcune un po’ lacunose.

Remo Monti
 
 
 
Q.  I     F L A M I N I O   Q.  II     P A R I O L I   Q.  III     P I N C I A N O

 

 

D'azzurro, al pileo del flamine d'argento ornato d'oro [non dice dove va posta l’ornatura].

  Di rosso, a due spade d'argento all'elsa d'oro incrociate in decusse, e una foglia di palma verde posta in palo.   D'oro, al pioppo di Nerone di verde [qui ho usato il pioppo all’italiana].

 
 
Q.  IV     S A L A R I O   Q.  V     N O M E N T A N O   Q.  VI     T I B U R T I N O

 

 

D'azzurro, al palo d'argento col sole sorgente d'oro.

  D'oro, al monte (Monte Sacro) di verde, col ponte su l'Aniene d'argento.

  Di rosso, al monte d'oro, caricato di un palo ondoso (cascata dell'Aniene) d'azzurro uscente da un traforo.
 
 
Q.  VII     PRENESTINO LABICANO   Q.  VIII     T U S C O L A N O   Q.  IX     A P P I O   L A T I N O

 

 

Spaccato d'argento e di rosso al cornucopia d'oro ricolmo di frutta al naturale.

  D'argento, alla collina tricipite di verde, con la vite di uva di verde fruttifera di porpora.

  D'argento alla porta turrita di rosso, al capo d'azzurro caricato di un bucranio d'argento coronato d'oro.
 
 
Q.  X     O S T I E N S E   Q.  XI     P O R T U E N S E   Q.  XII     G I A N I C O L E N S E

 

 

D'azzurro, al faro d'argento.   D'azzurro, alla nave d'oro attrezzata d'argento.   Di verde, alla testa di Giano bifronte d'oro.
 
 
Q.  XIII     A U R E L I O   Q.  XIV     T R I O N F A L E   Q.  XV     M I L V I O

 

 

Di porpora, all'aquila abbassata d'oro, armata di rosso, coronata d'oro, stringente negli artigli a destra la spada, a sinistra il volume.   Di rosso, al trofeo d'oro.


  D'argento, al monte sormontato dal labaro di Costantino.

 
 
Si ringrazia l'amico Remo Monti, per la concessione degli stemmi dei primi XV Quartieri, da lui disegnati per la
prima volta il 15 settembre 2014, dal blasone di Carlo Pierangeli: "Isegne e stemmi dei rioni di Roma"del 1953.
 
 
RIONI   DI   ROMA
Estrapolati direttamente dal blasone di Carlo Pierangeli: "Isegne e stemmi dei rioni di Roma" ristampa 1953, riporto
anche altre denominazioni ufficiali succedutesi nei vari dei secoli secondo altri autorevoli autori, spesso i colori e le
raffigurazioni sono diverse, e molte non corrispondono alla descrizione registrata nella delibera comunale del 1921.
 
 
RIONE   I   RIONE   II   RIONE   III

 

 

R. MONTI - D'argento, alle tre cime di verde.
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I monti, allusivi alla configurazione montuosa del rione, sono variamente disposti: due in capo, uno in punta (Sancta Sanctorum, Casanatense, Falda); uno in capo, due in punta (Campidoglio, Angelica, Tempesta).
  R. TREVI - Di rosso, alle tre spade nude in banda.
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Allusivo al trivio che esisteva in Piazza dei Cruciferi. Le spade sono disposte in banda (Campidoglio, Sancta Sanctorum, Casanatense, Angelica); in palo (Falda, Tempesta); in fascia o voltate in fascia (Bernardini, Nolli).
  R. COLONNA - Colonna bianca in campo rosso.
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Allusivo alla Colonna Aureliana, ma l'introduzione della colonna è tarda. Inizialmente lo stemma era costituito da tre bande azzurre in campo argento (Campidoglio, Casanatense, Angelica); o tre pali azzurri dello stesso (Sancta Sanctorum).
 

 
RIONE   IV   RIONE   V   RIONE   VI

 

 

R. CAMPO MARZIO: D'azzurro, al crescente d'argento.
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Le corna del crescente sono volte a sinistra (Campidoglio, Casanatense); o in alto (Sancta Sanctorum, Tempesta, Bernadini).



  R. PONTE: Di rosso, al ponte (S. Angelo) d'argento.
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Ponte e torre merlata (Campidoglio); con torre a fianco, due occhi fra gli archi, tutto merlato (Angelica); senza torre e ponte di prospetto con due occhi e i SS. Pietro e Paolo all'inizio (Falda, Casanatense, Tempesta); di prospetto e tre occhi, con i Santi alle estremità (Nolli, Bernardini).
  R. PARIONE (da paries-muraglia): D'argento, all'ippogrifo rosso.
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Di norma sinistro e rampante (nel Nolli è volto a destra); (è "passante" nel Falda, nel Tempesta, e nel Bernardini).




 
RIONE   VII   RIONE   VIII   RIONE   IX

 

 

R. REGOLA (da arenula, la rena del Tevere dove si trova il rione): D'azzurro, al cervo d'oro.
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Il cervo è "rampante" (nel Campidoglio, Sancta Sanctorum, Casanatense, Angelica); è "passante
e rivoltato"(nel Falda, Tempesta e Bernardini)(erra Dubgordieu dicendo che il campo era rosso).





  R. S. EUSTACHIO (dalla chiesa omonima):
Di rosso, alla testa di cervo d'oro, con il busto di Cristo.
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Nel Campidoglio le corna del cervo racchiudono il busto di Cristo benedicente (allusivo all'apparizione a S. Eustachio del cervo crucigero); solo la testa di C. fra le corna (Sancta Sanctorum); busto di C. benedicente e con la sinistra un libro (Angelica, Casanatense, Nolli); il Tempesta al posto del libro mette il globo; il C. è sostituito dalla croce nella pianta del Falda.
  R. PIGNA (probabile da un pino nel rione):
Di rosso, alla pigna naturale.
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RIONE   X   RIONE   XI   RIONE   XII

 

 

R. CAMPITELLI (probabilmente corruzione di Campidoglio):
D'argento, alla testa del drago nero.
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  R. S. ANGELO (da S.Angelo in foro piscium):
Di rosso, al pesce d'argento posto in banda.
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Pesce in banda allusivo alla Peschiera (Sancta Sanctorum, Campidoglio); un angelo con croce astile senza bilancia con pesce in basso (Angelica); S. Michele Arcangelo con spada e bilancia sul drago, senza pesce(Casanatense); angelo con spada nuda in mano e bilancia nell'altra (nei documenti successivi).
  R. RIPA: Di rosso, alla ruota di timone d'argento.
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RIONE   XIII   RIONE   XIV   RIONE   XV

 

 

R. TRASTEVERE: Di rosso, alla testa di leone d'oro.
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R. BORGO: Troncato alla fascia di rosso bordata d'argento: nel 1° di rosso, al leone fermo [volutamente come blasone, non sdraiato], addestrato da tre monti, il tutto al naturale, cimati da una stella d'argento (8); nel 2° terrazzato al naturale.
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Questo, lo troviamo per la prima volta nella raccolta Casanatense, rappresentava gli emblemi di Sisto V (monti e leone rampante) con leone d'oro, sdraiato su un forziere che il papa aveva in Castel S.Angelo. Lo scrigno d'argento già scompare nella pianta del Falda lasciandone traccia nella fascia di partizione. Nella pianta del Nolli il leone è volto, e i monti sono su una cassa.

  R. ESQUILINO: Troncato: nel 1° d'argento, all'albero (?) al naturale; nel 2° d'argento al monte di tre cime di verde.
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RIONE   XVI   RIONE   XVII   RIONE   XVIII

 

 

R. LUDOVISI: Di rosso, alle tre bande d'oro ritirate in capo, ed un dragone d'oro reciso in punta.
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(stemma Boncompagni-Ludovisi).
  R: SALLUSTIANO: D'azzurro, allo specchio di Venere Ericina d'oro.
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(allusivo al tempio negli Orti Sallustiani).

  R. CASTRO PRETORIO:
Di rosso, all'insegna dei pretoriani d'oro.
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RIONE   XIX   RIONE   XX   RIONE   XXI

 

 

R. CELIO: D'argento, alla testa d'Africa di nero, coperta dalla spoglia d'elefante, e coronata di spighe d'oro.
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(Caput Africae).
  R. TESTACCIO: Di rosso, all'anfora d'oro.
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  R. S.SABA: D'azzurro, al crescente lunare d'argento in capo, ed arco di Diana d'oro in punta.
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(allusivo a Diana Aventina).

 

 
  RIONE   XXII  
   

   
    R. PRATI: D'azzurro, al mausoleo d'Adriano d'argento.    
 
 
Gli stemmi dei rioni antichi e quelli nuovi, creati dopo il 1870, figurano in una tavola a colori esistente
nel Museo di Roma, che sembra sia stata utilizzata come base per fissare il disegno dei nuovi gonfaloni.
Ma vi si riscontrano alvune inesattezze, sia nei colori, sia nelle figure araldiche, per esempio: la testa
d'Africa del Rione XIX (Celio) non corrisponde alla descrizione datane nella deliberazione del 1921.
È inoltre da notare che la serie di stemmi dei rioni del Cambellotti riprodotta nel volume del 1936
"Roma nei suoi rioni", ha carattere puramente decorativo e, per tale giustificato motivo si discosta
spesso dalla figure araldiche ufficiali. Anche i quartieri hanno un proprio stemma fissato nei primi
15 nella deliberazione già citata del 1921; gli ultimi 4 (Monte Sacro, Trieste, Esposizione, Lido)
non hanno mai avuto stemma ufficiale e così pure i suburbi.               CARLO PIETRANGELI

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