Cell. 340 38 33 918 - Velletri
TEATRO HISTORICO DI VELLETRI |
|||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
TEATRO HISTORICO
INDICE Imprimatur LIBRO PRIMO Del Regno d'Italia LIBRO PRIMO Velletri Capo de' Volsci LIBRO SECONDO Arme della Città LIBRO SECONDO Affetto di Sommi Pontefici
Imprimatur.
L’ANGUSTO Teatro delle Memorie Veliterne ammantato con rozza veste di una bassa dicitura, ardimentoso si rappresenta avanti all’Augusta Machina de’ sopremi meriti di V. EMINENZA, addobbata di Sacra Porpora, ingioiellata di heroiche Virtù, e chiari Gesti. Questo è da Fabro vile fabricato di negri caratteri, che contengono pochi vestiggi d’una Patria insigne; e quella è da sublime Architetto compaginata d’auree note di gloriose imprese, che racchiudono innumerabili splendori d’un’antica, e nobile Prosapia. E generosità de’ Grandi inchinar talvolta le chiare Luci de’ favori alla bassezza de’ soggetti; sarà magnanimità di V.E. se con le lucidissime Pupille della sua Protettione risguardarà chi humilissimo al suo Sacro Nome (tanto GERONIMO¹ risuona) prostrato, si dedica, e consacra. Non s’isdegni (supplichevolmente la priego) V.E. per tanto ardimento, perchè anc’a’ famosi Heroi de’ passati Secoli, più per dimostranza d’ossequio, che per valor dell’opra, particolari Edificij dedicar si solevano, e io, non per il piccolo valor d’un’isbozzata fatiga historica, sotto li benigni Auspicij della sua Maestosa Porpora questo rovinoso TEATRO discuopro, ma per continuar l’ossequiosa servitù mia, che dovutamente professavo all’Eminentiss. FABRITIO suo Zio; à quel Fabritio, che per haver ad onta del Tempo sposato all’Immortalità il suo alto, e giusto sapere, li furono dall’Hore voraci tolti li giorni (ma non la gloria) togliendo à Roma, e al Mondo l’incorrotto Fabritio del nostro Secolo. E se il Fabro nella struttura di esso non haverà ne anco la perspicacità d’un ingegno mediocre dimostrato, haverà almeno l’acutezza d’un occhio purgato palesato, in fissar li sguardi, benchè vacillanti, ne’ luminosi raggi delle sue vaghissime Stelle, dalle quali, e l’Opra, e l’Artefice, ancorchè vili, sperano felicissimi influssi di grazie. Mentre à V. Emin. con profondissima riverenza m’inchino. F. Bonaventura Theuli
Note
Librum, cui Titulus THEATRO HISTORICO di Velletri Insigne Città, e Capo de’ Volsci, Ab. Ad. R.P.G. Mag. Bonavetura Theulo Veliterno elaboratum, Ego infrascriptus, ex Auctoritate à Revendiss. P.Ministro Generali tradita, attentè, accurateq. vidi, nihil in eo, vel contra bonos, vel contra Fidem, imò potius in Patria honorem, Civium Perennitatem, Antiquorum Testimonio, magna cum eruditione, plurima scitu digna reperi, quapropter luci, praloquè dandum censeo. In Fidem Ec.
Dat. Velitris Die 18. Octobris 1642.
____________________________________________________________
Fr. Octavius Ariminen. eiusd. ord. in Curia Romana Procur.
L’AUTORE Posso persuadermi, virtuoso Lettore, che nel vedere questo piccolo Volume con il titolo di TEATRO Historico, sarete per prenderne materia d’ischernirlo più tosto, che di leggerlo, non che di lodarlo; mentre poche memorie d’una Città sola in esso si racchiudono: nulladimeno, considerando, per vostra cortesia, che cose e particolari, e communi ne’ Teatri à gl’occhi de’ riguardanti si rappresentavano; giudicarete, che non senza raggione io l’habbi honorato di così bel Nome. Era l’altero Regno de’ Volsci da voraci denti del Tempo conciso, e quasi estinto, per farsi ancor vivo ne’ suoi vestiggi vedere, doveva col manto delle sue rovine discoprirsi in un Teatro. Stava Velletri, lontano da gl’occhi de molti, e per iscaresezza de penna amica, rassembrava un sepolto nell’oblio, per rendersi con la luce del Sole oggetto corrispondente à gl’occhi de’ Curiosi, doveva publicamente comparire in un Teatro. Li Parti illustri di questa Patria, oltre alle proprie ceneri, havevano per lor sciagura, anco li fatti heorici, e gloriose imprese convertite in polve; per isvegliar gl’animi de’ Cittadini al preggiato acquisto dell’honore, dovevansi palesare in un Teatro. Non lo scorgerete con vaghezza d’elocuzione, ò con dolcezza di stile adornato, abbellimenti da’ delicati ingegni nelle fabbriche moderne bramati, ma come comporta l’edacit๠del tempo, e la bassezza della mia penna, rovinoso ne fusi Frammenti, e lagrimoso nelle sue Memorie. Anzi ne pure esposto alla luce veduto l’havereste, se li miei Cittadini non m’havessero con amorosa violenza spinto à far palese à gl’occhi de molti, ciò ch’era, per semplice raguaglio, indrizzato à gl’cchi de pochi, come nel Terzo Libro vederete. Mi rendo sicuro di sperimentare benigno, e che, se ritrovarete in Cimenti tanto remoti, e occulti qualche mancanza di errore, sarete per dire con Servio, Antiquitas ipsa creavit errorem. E così mi bastarà di haver sodisfatto a me stesso, con il manifestar à chi son tenuto, esser stata Velletri una Città Antica, Inclita Celebre, Famosa, Insigne, Nobile, Eccellente, Populosa, Potente, Abbondante, Ricca, Fedele, Divota, e degna senza fallo di quelle Prerogative, e Privilegi, che godè per il passato, e che di presente possiede. Vivete felice.
Note
|