Le tracce della veliterna Juana Romani


 
 
 


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Nel museo Henner di Parigi

Sono ben tre, le tracce lasciate da Juana Romani, modella e artista veliterna, nel “Musée Henner” di Parigi: 1) una foto con dedica al pittore Jean-Jacques Henner; 2) un disegno su cartoncino eseguito da Henner che la ritrae nuda e in lettura (che diventerà un olio su tela firmato dallo stesso pittore); 3) un busto in bronzo realizzato da Alexandre Falguiére che raffigura Diana cacciatrice e per il quale fu la Romani a fare da modella. Ciò costituisce ulteriore materiale che va ad arricchire la “nebulosa” della vicenda biografica di Juana Romani, nata a Velletri tra il 1867 ed il 1869. Chissà, magari nello stesso museo parigino sono custodite lettere della Romani indirizzate al pittore Henner. Sarebbero altre tessere preziose che andrebbero ad incrementare il mosaico della figura dell’artista di origine veliterna.


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Il pittore Jean-Jacques Henner
Figlio di contadini alsaziani, nacque a Bernwiller il 5 marzo 1829. Si rifugiò a Parigi nel 1846 per sfuggire alla grave crisi alimentare che aveva colpito l’Alsazia in quegli anni. Entrato all’École des beaux-arts nel 1848, vi frequentò l'atelier di Michel Martin Drolling. Ottenne il Prix de Rome nel 1858 e per cinque anni studiò pittura a Villa Medici a Roma, restando profondamente influenzato dallo stile di Tiziano e del Correggio. Realizzò numerose opere e fu un apprezzatissimo ritrattista, ma rimase sempre appartato dall’evoluzione della pittura nel corso degli anni, rimanendo fedele alla sua concezione accademica dell’arte. Nel 1889 fu eletto membro dell’Académie des beaux-arts. Morì a Parigi il 23 luglio 1905. L’atelier parigino dell’artista è stato trasformato nel “Musée Jean-Jacques Henner”, dedicato alla sua opera e a quella di Édouard Louis Dubufe (1853-1909).

   


Il museo “Henner” di Parigi
Venne fondato dai familiari del pittore Jean-Jacques Henner quindici anni dopo la sua morte. Nei primi tre piani della sua residenza parigina ottocentesca sono esposte alcune delle 500 tele e dei 1000 disegni dell’artista. Offre una scelta delle diverse fasi della vita di Henner: dipinti di soggetto storico, religioso e mitologico ma anche vedute della sua Alsazia e dell’Italia, ritratti, scene varie e nature morte. Oltre alla donazione originaria del 1923, la collezione si è venuta espandendo grazie a donazioni ed eredità. I musei del Louvre e d’Orsay hanno concesso molte opere in deposito, tra le quali il celebre “San Sebastiano” e “la Solitudine”. La prima opera acquistata è stata, nel 1998, il “ritratto della Contessa de Callac”. Molti dipinti, sculture e disegni eseguiti da altri artisti (Dubois, Monticelli, Trutat, Vollon, Heim, Jean e Many Benner e altri) provengono dalla collezione personale di Henner. Il Museo dispone anche di mobili e oggetti appartenuti al pittore, come la sua attrezzatura per dipingere, la sua divisa da Accademico, lettere, foto e documenti vari, consultabili dai ricercatori su richiesta.

 

Giuditta (1889)

Judith nascosta dietro il tendaggio rosso si appresta a decapitare Oloferne.
Firma in alto a destra “J. Romani 89”, olio su tavola, 39,1/4 x 28 pollici, cornice fine 19° secolo in legno dorato composizione a struttura barocca.
Collezione Casper

 


Juana Romani: la fama e l’oblio
Era la fine del 1995. Umberto Savo stava dando alle stampe la sua opera “Saluti da Velletri”, struggente ed appassionante ricognizione di luoghi, persone e sentimenti racchiusa in un volume di cartoline. Deriva proprio dall’opera di Umberto l’immagine più bella che ho avuto finora della pittrice velletrana Juana Romani: a spasso, nel 1905, per le vie ed i vicoli di Velletri insieme ai fratelli Louis ed Auguste Lumière, che donarono un apparecchio di loro invenzione al Comune. Non a caso, il più antico cinema di Velletri si chiamò “Cinematografo Lumière”, in onore della loro pionieristica macchina da presa, che avevano brevettato nel 1895. La Romani, in quell’occasione, donò ben 5.000 lire alla scuola d’arte che era stata istituita nel 1876 dal prof. Antonio Ciancia, destinando gli interessi di quella somma ad un premio annuale per gli alunni più meritevoli. Quel gesto di generosità di Juana Romani indusse la dirigenza della scuola, dopo la sua morte (1924) ad intitolargli quello che nel 1953 divenne l’attuale Istituto d’Arte di via Luigi Novelli. Anche ad un disegno di Aldo Cupellaro è legato uno dei miei ricordi della Romani. Nel suo studio in via della Neve, sei anni fa mi mostrò un suo schizzo a penna, con un sapiente gioco di luci ed ombre, che ritraeva la pittrice dallo sguardo allucinato. Aldo mi spiegò che, secondo una tradizione locale, Juana sarebbe morta in un manicomio.


Bella Dona

di "Juana Romani" olio su panello 80.7 x 64.1 cm


Chi era (forse) Juana Romani?
Già dall’incertezza imbarazzante sulla pronuncia del suo nome di battesimo (Juana alla spagnola o alla cubana?) traspare platealmente l’ignoranza nostrana su una delle figlie di Velletri che hanno dato fama alla nostra città. L’unica traccia visibile e concreta lasciata da Juana Romani (1869-1924) nella sua amata Velletri è nell’intitolazione del locale Istituto d’Arte, verso il quale la pittrice fu una benefattrice. Per il resto, a parte qualcuno degli infinitamente esigui cultori di storia locale, che da svariati lustri accaparrano, collezionano e monopolizzano tutto il possibile tenendoselo gelosamente e sdegnosamente per sé, della Romani non sa niente nessuno. Pubblichiamo un ritratto della Romani che è una xilografia (cioè ottenuta da una matrice in legno) eseguita nel 1894 dall’incisore A. Brauer, che si ispirò probabilmente (ma è tutto da dimostrare) al ritratto ad olio della Romani (del quale si ignora l’ubicazione) eseguito qualche anno prima dal primo maestro dell’artista velletrana, il pittore Ferdinand Victor Leon Roybet (1840-1920) ed esposto nel “Salon” di Parigi del 1892. Sull’argomento ritorneremo con i nostri poveri mezzi, anche se siamo certi dell’esistenza, in qualche cassetto romano, di una monografia esauriente e dettagliata sull’artista.

Luca Leoni


Alcune opere di Juana Romani



A dark haired beauty (1898)
 
Le Modèle


Pensierosa (1895)(foto B/N)
 
Bianca Capello (foto B/N)


Ritratto di donna
 
Leonora d'Este


A self-portrait (1892)
 
Jeune femme rousse


Flowers in her hair

In the library

Angelica (1891)

 
Young girl with a ruffled collar - 1892
 

Émile Durand-Greville cita durante una delle visite nello studio di Jean Jacques Henner: "Henner mi ha mostrato una faccia con grandi occhi, carnagione bianca, capelli di un rosso fuoco. Studio del viso di fantasia di un'italiana diciassettenne, molto graziosa, la stessa che ha posato per Falguière, Diana Cacciatrice.
...oggi voglio raccontare la storia di un incontro commovente tra Henner e Juana Romani, uno dei suoi modelli: “... aver voluto conoscere l'insegnante e chiedere per lui, è venuta a bussare alla sua porta, molto spesso, per diversi anni.” ha detto Henner - per una possibilità di essere accolta. Infine, per caso o perché Falguière l’avrebbe annunciata è riuscita nel suo scopo. Si tratta di una donna ignorante, ma molto intelligente, sviluppata dalla comunità artistica in cui viveva. Secondo Henner, sa molto bene verniciare. "Meglio di molti pittori," aggiunge. Si lamentava amaramente di posare per artisti senza talento, che "sono croste per lei". Con contro, lei ama i grandi artisti: - "Vorrei stare tutto il giorno nel vostro negozio!" ripeté ad Henner.
Lei da allora è diventata una pittrice di talento. Ella è Juana Romani.
"5 luglio 1884" - Intervista a J.J. Henner appunti presi da Durand-Émile Greville

Nel 1901 il 21 ottobre la pittrice veliterna Juana Romani, tornò da Parigi a visitare la sua città, accompagnata da uno dei fratelli Lumière. Il celebre inventore francese donò al comune di Velletri un "apparecchio cinematografico".

Mario Ciancia (1876-1940), fondatore della Regia Scuola d’Arte “Juana Romani” ricordato come il pittore della Palude per aver ritratto gli aspetti selvaggi e pur suggestivi di quelle terre abbandonate dall’uomo incurante dei pericoli che ciò comportava.



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Salomé


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Jeanne d'Arc


Adele
 
Desdemona


La belle rousse
 
Thèodora (ritoc.)


 

Juana Romani in tre pose

 

Dal Registro Battesimale



CARLESI IOANNA (Giovanna) CAROLINA
nata il 30 APRILE 1867 alle 10 di mattina
battesimata dal Ret. SPIRIDIONE BERTOLLINI
presenti il padre HJACINTHO (Giacinto) CARLESI
di CASA ALIVIERI nel REGNO NAPOLITANO,
e madre MARIA ANNA SCHIAVO figlia MARCI ANTONIO,
cui dato nome "IOANNA CAROLINA",
padrimi DOMINICUM COLANGELO figlio di PIETRO
e MARIA LAURETA SCHIAVO figlia di MARCI ANTONIO.

Juana Romani (1867-1924) pseudonimo di Giovanna Carolina Carlesi. Papà Giacinto con Anna incinta, da Casa Alivieri arrivano Velletri all'inizio del 1867.
Morto** il padre due anni dopo, la madre Maria Anna Schiavo con Carolina piccolina si risposa (non trovato data) con l'Ing. Temistocle Romani, della famosa famiglia Romani di Velletri; la nuova famigliola poco dopo parte per Parigi dove l'Ingegnere aveva un lavoro stabile.
Carolina ha 10 anni, quando il patrino Temistocle e la madre, si stabiliscono definitivamente nel quartiere latino di Parigi, seguendo così gli studi di una formazione classica.
Frequenta con la madre, il circolo di artisti. Qui la "velletrana" inizia giovanissima, e frequentando i luoghi d'arte, non si sa' perchè scelse o le fu imposto il nome di Juana (da Ioanna suo vero nome, o chi ipotizza la scelta dal nome dell'eroina francese Giovanna d'Arco) Romani.
C'è solo una foto dello scrittore A. Brauer che esegue un dipinto ad olio della famiglia veliterna fatta dal pittore Ferdinand Victor Léon Roybet (1840-1920) che è stato esposto a Parigi nel 1892.
In alcuni testi Emile Durand Greville parla di Juana in Henner.
Non c'è notizia precisa se sposa veramente Jean Jacques Henner ma con lui ha un florido periodo pittorico oltre che da modella.
Rinchiusa in manicomio a Parigi, vi morì nel 1924 (quasi sicuramente per abuso di droghe sperimentali (o che sperimentava) miste a vino, droghe che arrivavano fino alla corte vaticana), le fu trapanato e aperto il cranio da dottori studiosi di pazia.
É sepolta in uno dei cimiteri di Parigi... ma questa è un'altra ricerca!!!!!

**) Questo punto ha varie versioni, anche che il padre brigante ricercato fugge, e che Temistocle scappa in Francia con MariaAnna e la bambina.

Testata: Palazzo nel centro storico di Velletri, che ospita la Regia Scuola (Istituto) d'Arte per la quale l'artista Juana Romani, di cuore veliterno, nel suo viaggio in Italia e a Velletri nell'ottobre del 1901, donò ben 5.000 lire, destinando gli interessi di quella somma ad una borsa di studio annuale per gli alunni più meritevoli.


 
Una dedica di Juana all'amico Angelo Mariano
 


Bibliografia

Title - Portrait de jeune fille
Artist - Juana Romani
Oil on panel
Size 50.8 x 27.4 in. / 129 x 69.5 cm.
Sale Of Sotheby's New York


Title - A self-portrait
Artist - Juana Romani
Oil on Panel
Size 50.4 x 37.4 in. / 128 x 95 cm.
Sale Of Sotheby's London: Wednesday


Title - A dark haired beauty
Artist - Juana Romani
Oil on Panel
Size 32 x 25.1 in. / 81.3 x 63.8 cm.
Sale Of Christie's New York: Wednesday

 

Title -  Graziella
Artist -  Juana Romani (Italian, 1869-1924)
signed 'Juana Romani.' (upper right)
Oil on panel
25 5/8 x 21 in. (65.1 x 53.3 cm.)


Title -  Bella donna
Artist -  Juana Romani (Italian, 1869-1924)
signed 'Juana Romani' (upper left)
Oil on panel
31¾ x 25¼ in. (80.7 x 64.1 cm.)


Title  Flowers In Her Hair
Artist  Juana Romani (1867- 1924)
CATALOGUE NOTE Juana Carlessimo
signed Romani (lower right)
oil on canvas - 51 3/8 by 29 3/4 in.

Museo Nazionale di Jean-Jacques Henner

   

 
Ioanna Carolina Carlesi
pseudonimo Juana Romani