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Papa Clemente I, generalmente noto come Clemente da Roma, o Clemens Romanus, per distinguerlo da Alessandrinus, fu il quarto Papa della Chiesa cattolica, il primo di cui si sappia per certo qualcosa e anche il primo dei Padri Apostolici.
Fu Papa dall' 88 al 97 d.C., la Chiesa cattolica e quelle ortodosse lo venerano come Santo e ne celebrano la festa liturgica nel mese di novembre.
Delle sue opere conosciamo uno scritto autentico, la Lettera alla Chiesa di Corinto; e molti scritti di dubbia attribuzione.
È patrono della Città di Velletri, e compratrono della Diocesi di Velletri - Segni, insieme a San Bruno Vescovo, patrono di Segni.
Clemente, era un discepolo di San Paolo e suo collaboratore a Filippi.
Fu nominato vescovo da San Pietro.
La tradizione lo dice figlio del senatore Faustino della gens Flavia, parente quindi dell'imperatore Domiziano, il quale nel 95 scatenò una violenta persecuzione contro i cristiani.
La persecuzione stessa fece molte vittime illustri come ad esempio il console Flavio Clemente, marito di Domitilla, nipote di Domiziano. Altra vittima di rilievo fu San Giovanni Evangelista che però uscì indenne dal martirio dell'olio bollente. Fu quindi esiliato nell'isola di Patmos dove scrisse la sua Apocalisse.
Nel 96 scoppiò un conflitto nella chiesa di Corinto: un gruppo di giovani ecclesiasti contestò a diversi presbiteri la direzione della comunità di quella città.
Clemente con una lettera li richiamò alla necessità di obbedire alle autorità tradizionali della chiesa, esortandoli a fuggire i falsi dottori.
La lettera fu accolta con grande rispetto e diventò oggetto di meditazione nella celebrazione della messa domenicale (la famosa Lettera ai Corinti).
E' il primo testo che afferma la superiorità del vescovo di Roma su tutte le chiese sparse per il mondo.
Sotto il pontificato di Clemente I il cristianesimo fece nuovi proseliti e si sviluppò sempre più in Oriente; a Roma Clemente stesso operò con impegno il suo apostolato. Nel 97 l'imperatore Nerva esiliò il Papa di cui parliamo nel Chersoneso.
Nel Ponto Eusino egli svolse opera di apostolato, a Roma lo sostituì il pontefice Evaristo. Nella terra d'esilio Clemente I s'incontrò con circa 2000 cristiani condannati ai lavori forzati nelle cave di marmo e li incoraggiò ad aver fede; compì nuove conversioni e la notizia irritò il nuovo imperatore Traiano.
Gli venne ordinato di sacrificare agli dei e Clemente ovviamente rifiutò. Venne eseguita la condanna; fu gettato nel mar Nero con un'ancora al collo. Questo avvenne nell'anno 100. Il Papa è autore di diversi miracoli.
Ad esempio la leggenda narra che le acque del mare si aprissero una volta all'anno permettendo ai fedeli, una prima volta, di costruire una cappella intorno alle sue reliquie, e negli anni seguenti di scendere in processione, facendo ben attenzione ad uscire prima che le acque si richiudessero. Un anno una madre smarrì il suo unico figlioletto e l'anno dopo tornata in processione lo ritrovò sano e salvo.
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